Buchi di tensione

Buchi di tensione

 

I buchi di tensione sono rapide e transitorie diminuzioni della tensione di alimentazione al di sotto del 90% del valore  nominale, ma che non scendono fino a 0.

Essi sono caratterizzati da:

-Profondità: è la differenza tra il valore nominale della tensione ed il valore minimo che si ha durante il fenomeno.

-Tensione residua: è la tensione minima che si manifesta durante l’evento. Se la tensione residua scende sotto il 5% si parla di interruzione.

-Durata: è l’intervallo di tempo durante il quale la profondità è superiore al 10% del valore nominale. La durata di un buco di tensione di solito è compresa tra 10 ms fino a 1 min.

La maggior parte dei buchi di tensione hanno durata inferiore ad 1 secondo e tensione residua maggiore del 40%.

Sono provocati da guasti temporanei che si estinguono in tempi brevi e tali da non azionare le protezioni. Anche l’inserzione di grossi carichi della rete è una della principali cause  di questo fenomeno.

I calcolatori elettronici, i microprecessori, i sistemi di controllo a trasduttori, i contatori, l’illuminazione a scarica e in genere le apparecchiature elettroniche sono sensibili ai buchi di tensione da compromettere il normale funzionamento degli stessi.

Nei casi più gravi  provocano interruzioni del ciclo di lavorazione con relativi costi aggiuntivi dovuti agli scarti di lavorazione e al personale lasciato improduttivo. Questi costi a volte possono raggiungere le decine di migliaia di euro.

Secondo Leonardo Energy  (un sito Web  di librerie virtuali relative all’energia elettrica ) l’incidenza totale dei costi imputabili alla cattiva qualità dell’energia (Power Quality) arriva fino al 4% del fatturato annuo delle aziende. Più del 60% di tali costi sono dovuti ai buchi di tensione.

Per risolvere i problemi provocati da questi tipi di fenomeni all’interno di un impianto elettrico è senz’altro utile un Efficientatore di energia elettrica.